Il corteo storico

Il Corteo

dal “De Nola patria” di Ambrogio Leone (1459 – 1525)

“…negli otto giorni, quando si fa la fiera e la festa di San Paolino, è permesso a tutti di stare liberamente e impunemente in città . L’autorità  di tutti i magistrati tace sospesa, come sono sospese tutte le gabelle ed allora, dai paesi vicini vengono in città moltissimi commercianti con innumerevoli mercanzia, per vendere e comprare, senza pagare portolanie. . . . . .

I Conti Orsini, che Dio li salvi, affidano le chiavi della cittade ad un magistrato competente e, per fargli onore escono dalla loro reggia con lungo corteo di cavalieri e dame …”

Così scrive nella sua opera chiamata appunto De Nola patria, Ambrogio Leone, medico, filosofo e umanista italiano (Nola 1457 – 1525).

Suo padre Marino esercitava la mercatura a Nola e qui Ambrogio passò la sua fanciullezza e gli anni della maturità  venendo a contatto con gli usi ed i costumi dei Conti Orsini, signori di Nola, divenendone amico. Nel 1510 fu presente, come nolano e come amico della famiglia Orsini, alle solenni celebrazioni funebri in onore di Niccolò Orsini, penultimo conte di Nola e capitano generale delle truppe della Serenissima nella guerra di Lombardia e nell’assedio di Padova.

 

 

 

La “FAG per NOLA” rifacendosi alle opere di Ambrogio Leone, alle cronache cittadine ed agli studi di storia patria, ha iniziato, dal 1996, il recupero del Corteo storico quattrocentesco degli Orsini, signori generosi della nostra contea.

Col supporto qualificato di esperti e tecnici del settore, sono stati sviluppati i modelli originali del XV secolo, realizzando splendidi costumi in seta, broccato e velluti pregiati che, ad apertura del Giugno nolano, sfilano, per il percorso tradizionale, indossati dai nostri concittadini.

Ogni anno, circa 140 personaggi, tra i cinque ed i sessanta anni, accuratamente selezionati con rigidi criteri quali altezza, corporatura , tecnica deambulatoria, portamento, adesione al ruolo del personaggio, cura e tutela dell’abbigliamento, escono dalla reggia degli Orsini, in piazza Giordano Bruno, al calar della sera, annunciati dal suono simultaneo di tutte le campane del territorio.

La scenografia fondamentale prevede, ad apertura di corteo, i cataletti, nucleo primigenio dei futuri gigli in onore del Santo Patrono Paolino di Bordeaux ed a seguire i suonatori di chiarine, i tamburini, gli armigeri, l’arme degli Orsini, il capitano di giustizia, i paggi con le chiavi della città  e la pergamena delle guarentigie, il maestro del mercato, i bambini di corte con la dama di compagnia, la nobiltà  cittadina e del contado, il conte e la contessa, il Vescovo con i monaci ed i chierici, il banditore ed il buffone di corte, i contadini. Al corteo si aggregano, secondo le circostanze, artisti da strada, suonatori, madonnari, falconieri, danzatori, trovatori e poeti.